Ceri sul Col di Lana 2017

Un centenario memorabile sul Col di Lana

Per un centenario memorabile le premesse c’erano tutte, ma c’era anche legittima preoccupazione dovuta ai circa 2.000 presenti al Pian dei Salesei, un luogo sacro, alle pendici del Col di Lana. Quando di mezzo ci sono i Ceri, si sa, gli Eugubini tendono alle esagerazioni che in un sacrario avrebbero rovinato tutto.

In realtà tutto è filato per il verso giusto, il popolo eugubino ha risposto alla grande così come i molti della zona accorsi per le celebrazioni: Istituzioni, Corpo degli Alpini, popolazione locale.

I 100 anni dei Ceri sul Col di Lana sono stati celebrati con il massimo rispetto e devozione da parte di tutti e i Ceri costruiti per l’occasione resteranno nella chiesetta del Sacrario a perenne memoria.

C’era pure scetticismo, anche perché i Ceri fuori da Gubbio sono pesci fuor d’acqua, ma in questo caso non è stato così.

Appena giunti al Sacrario è subito sembrato che i tre Ceri non fossero assolutamente fuori contesto. Erano lì, fermi sui ceppi a lato della chiesetta, in attesa delle celebrazioni ufficiali, perfettamente a loro agio con quelle bellissime montagne sullo sfondo.

E per molti il pensiero si è rivolto automaticamente a quei 50 soldati eugubini che il 15 maggio 1917, in quella stessa valle, vollero esorcizzare la guerra attraverso quella pazza celebrazione della festa, quale chiara invocazione a Sant’Ubaldo. Nel 1917 non c’era il Sacrario, ma c’era la stessa chiesetta e certamente lo stesso magnifico colpo d’occhio, le stesse montagne, seppur in una situazione estremamente più sfavorevole. Lacrime di commozione hanno bagnato il volto di tutti, soprattutto durante gli interventi di Mauro Pierotti, primo organizzatore dell’evento, e del Sindaco Filippo Stirati, oltre a quando in surreale silenzio i tre Ceri hanno compiuto camminando tre giri intorno al monumento ai caduti.

Insomma, tutto è andato come doveva andare: c’erano numerosissimi Eugubini ma non si è rifatta una mini corsa dei Ceri. Ha prevalso il sentimento e la devozione autentica, la sobrietà, non c’è stata alcuna fanatica degenerazione. Sabato mattina al Col di Lana c’erano 2.000 persone, non solo di Gubbio, silenziose, rispettose e grate, che hanno onorato chi è caduto in guerra per un’Italia libera e i propri antenati che avevano avuto la forza di compiere in tali circostanze una simile bellissima pazzia.

Unico neo delle celebrazioni è stato l’annullamento della Messa prevista per il giorno successivo sulla cima del Col di Lana, a causa delle avverse condizioni meteo. La decisione da parte degli Alpini è stata sacrosanta per motivi di sicurezza, considerando che negli stessi giorni e sugli stessi monti il maltempo ha causato ben quattro morti.

Le previsioni meteo avverse non hanno però scoraggiato un gruppo di irriducibili eugubini, una quindicina circa, che hanno voluto comunque onorare i caduti raggiungendo la sommità di quella montagna, uno dei simboli della prima guerra mondiale.

Fotografie di Francesco Zaccagni, Loris Ghigi, Eugubini nel Mondo, Francesco Ragnacci

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